La certezza di essere ascoltati


Fin dal momento della mia partenza per Alpbach sapevo che il Club Alpbach Südtirol Alto Adige avrebbe dato a noi borsisti la possibilità di creare un diario scritto a più mani sull’esperienza che stavamo per vivere. Sono passati 15 giorni dalla mia partenza, sono ritornata a Trento e ancora non sono riuscita a dare un contributo a questo diario di viaggio.

Durante queste due settimane ad Alpbach ho frequentato due seminari che mi hanno fatto approfondire tematiche a cui mi appassiono da anni; ho trovato finalmente un luogo in cui si parla di Euroregioni, di territorio e di tradizioni; ho ascoltato dibattiti sulla crisi ucraina, sulla transizione energetica dell’Europa, sulla crisi economica e sulla disoccupazione giovanile; mi sono svegliata all’alba per arrivare in cima ad una montagna e vedere il sole sorgere e illuminare le montagne del Tirolo insieme ad altre 80 persone; ho partecipato ad un torneo di calcio in una squadra di cui ancora non riesco a pronunciare il nome (Wadlbeisser), eppure nulla è riuscito a farmi vincere il blocco dello scrittore. Chi sta leggendo potrà pensare che io sia pigra o forse disinteressata ma vi assicuro che non si tratta di questo. Nel mio contributo al diario volevo riuscire a comunicare a chi non è mai stato allo European Forum la positività che io stessa ho provato nella mia prima esperienza ad Alpbach.

Pur non essendo certa che possa funzionare, forse un modo per far capire cosa ci si deve aspettare dallo European Forum Alpbach è chiedere al lettore di immaginarsi di partire per due settimane per un posto in cui le cose più importanti da avere con sè sono la propria storia, il proprio pensiero, la capacità di ascolto e la certezza di poter essere ascoltato. Infatti, tutto il resto è secondario: lo European Forum Alpbach altro non è che uno spazio pubblico destinato al dialogo, alla discussione e all’ascolto.

Per 17 giorni ad Alpbach le persone vengono messe in condizione di dover pensare solo a dialogare sulle più svariate tematiche in qualsiasi momento della giornata; per 17 giorni viene offerto spazio e tempo per interessarsi e appassionarsi ai racconti di un famoso professore sulle crisi mondiali o a quelli di un giovane studente che poche ore prima di incontrarti ha conosciuto un pastore che gli ha raccontato come si tosa una pecora.

E‘ esattamente la creazione di questo spazio di dialogo voluto dai fondatori del Forum la cosa che più mi ha entusiasmata e ha reso l’esperienza positiva.

Nelle varie discussioni affrontate non mi sono trovata d’accordo con tutti i miei interlocutori, certamente mi sono trovata a confrontarmi con persone con cui condivido ben poche idee politiche o valori, ma in fondo anche questo fa parte del gioco. Ogni giorno camminiamo per strada e stiamo a fianco a persone che hanno un pensiero opposto o in linea con il nostro senza neanche rendercene conto. Ad Alpbach questo non succede. Ad Alpbach si ha davvero l’occasione di ricordarsi della varietà del pensiero umano e credo sarebbe di grande aiuto per la nostra società dare ad ogni individuo la possibilità, per alcuni giorni all’anno, di poter impiegare il proprio tempo solo a confrontarsi e a dialogare con altre centinaia di sconosciuti.

Stefania Paolazzi