FORUM ALTOATESINO DELL’ECONOMIA: La digitalizzazione fa morire il lavoro «fisso»


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Come socio di una start up e formatore libero professionista ho colto al volo l’opportunità offerta dal Club Alpbach Südtirol Alto Adige ai propri iscritti di partecipare gratuitamente al Wirtschaftsforum di Bressanone. E le mie aspettative non sono rimaste deluse. Grazie CASA!

Questo tipo di eventi ha tre obiettivi principali: aggiornamento professionale, motivare i partecipanti grazie a relatori che raccontano storie che sono fonte di ispirazione e dare l’opportunità di compiere networking.

Con Networking si intende semplicemente l’idea di sviluppare intenzionalmente e sistematicamente la propria rete di contatti professionali perché è risaputo che noi tutti preferiamo lavorare e concludere accordi commerciali con persone che conosciamo e di cui ci fidiamo, per cui la conoscenza diretta di persona rimane un elemento chiave per ogni azienda ed organizzazione.

Almeno per quanto mi riguarda ho potuto raggiungere tutti e tre gli obiettivi. Un mio quarto obiettivo come rappresentante CASA era quello di far sapere che partecipavo grazie al sostegno del Club Alpbach e spargere la voce soprattutto tra i giovani presenti sulla possibilità di usufruire della borsa di studio per partecipare al Forum Alpbach di agosto.

Ho potuto notare che delle decine di persone alle quali ho nominato il nostro Club tutte lo conoscevano e un buon numero era stato personalmente ad Alpbach. L’età media dei presenti era però piuttosto alta quindi a molti dovevo chiedere se avevano figli, parenti o colleghi che potevano essere interessati a candidarsi per la nostra borsa di studio.

I 4 relatori

Il tema generale dell’evento era la “sfida della digitalizzazione”, un argomento sul quale un po’ tutti gli imprenditori altoatesini, e io tra loro, non siamo mediamente molto avanti.

Il primo relatore dell’evento era perciò uno dei maggiori esperti italiani del settore, la professoressa universitaria e consulente aziendale Silvia Vianello la quale, con grande arte oratoria e stimolanti contenuti multimediali, ci ha mostrato molte innovazioni recenti nell’uso di sistemi digitali nel commercio.

Parlando con alcuni dei partecipanti si lamentavano che la signora Vianello avesse mostrato soluzioni troppo all’avanguardia mentre gli imprenditori locali hanno bisogno di soluzioni più “basic”, ma io la penso diversamente perché se hai bisogno di questo chiami nella tua azienda un consulente di basso livello. Quando ho l’occasione di ascoltare un relatore top mi aspetto invece di scoprire qualcosa di veramente originale in modo da capire cosa mi riserva il futuro che è già il presente nelle città e nei mercati più all’avanguardia, così da prepararmi alla possibile futura concorrenza.

L’intervento di Vianello aveva come titolo “10 nuove regole digital” e la parola chiave del suo discorso è stata l’omnicanalità, cioè l’utilizzo di tutti i canali digitali a disposizione per migliorare tutte le “metriche” aziendali, cioè i modi per misurare la salute della propria azienda: fatturato, margini, fidelizzazione dei clienti, riduzione dei costi, fama del proprio marchio, costo di acquisizione del cliente ecc.

Non c’è lo spazio qui per descrivere tutto quanto spiegato in 40 minuti di intervento super intenso, quindi vi lascio alcuni spunti che mi hanno colpito maggiormente:

  • l’integrazione dell’uso del proprio smartphone nell’esperienza del negozio fisico.

Usando ad esempio i codici QR e i cosiddetti “Alerts” il negozio può interagire automaticamente con il cliente che gira per gli scaffali fornendogli informazioni e altri contenuti mirati per il singolo consumatore direttamente sul suo smartphone.

  • lo sviluppo di sistemi per prelevare i propri acquisti dopo gli orari di chiusura dei negozi

Sono stati mostrati una serie di sistemi per separare il momento della transazione economica dal momento e luogo del prelievo da parte del cliente in modo da venire incontro alle esigenze di flessibilità del cliente e offrire un servizio aggiuntivo a pagamento. La consegna a domicilio infatti non è per molti la soluzione ideale visto che sempre più persone vive fuori casa e torna quasi solo a dormire a casa durante la settimana.

  • Negozi innovativi senza personale o senza negozio fisico

Il concetto di distributore automatico viene superato da nuovi sistemi molto più sofisticati e complessi che puntano a minimizzare i metri quadrati di spazio commerciale da affittare e possibilmente ridurre a zero l’uso del personale in negozio. In Cina ci sono addirittura finti negozi fisici dove tu entri e puntando il tuo smartphone contro le pareti ti compaiono in realtà virtuale i prodotti da scegliere come se tu andassi in un supermercato. Lo scopo è di riprodurre la sensazione di girare tra gli scaffali al posto di acquistare solo online. Tu esci dal negozio come se avessi fatto la spesa e ti viene consegnata a casa o in un altro luogo tipo distributore automatico. Un po’ complicato da spiegare senza mostrare il video ma veramente sorprendente nelle sue potenzialità, soprattutto per i consumatori cinesi 🙂

  • usare le vetrine come pareti multimediali

La relatrice ha mostrato una vetrina di una banca dove c’era un gioco per convincere le persone ad aprire un conto presso la banca stessa vincendo del denaro. Ogni superficie o vetrina di un negozio è una risorsa costosa e scarsa, soprattutto nelle zone più lussuose delle metropoli, e va sfruttata sempre meglio.

  • Negozi online dentro i negozi fisici

Se vai a Bari in un negozio Decathlon non hanno gli sci in esposizione allora li puoi cercare tramite un “chiosco” digitale all’interno del negozio.

  • Camerini tecnologici

Entri nel camerino e scegli dallo schermo la misura richiesta. Nel camerino c’è un vano dove arrivano i capi di vestiario dal magazzino e puoi cambiare misura o colore senza uscire dal camerino. Lo schermo ti può offrire anche “upselling” di prodotti compatibili sempre senza uscire dal camerino. Ovviamente serve molto meno personale e meno qualificato e meno metri quadrati di negozio grazie a queste tecnologie. Qualcosa di simile viene usato anche dalla farmacia sotto casa mia per evitare che il farmacista debba aprire i tradizionali cassetti con le medicine. Secondo me prima o poi taglieranno una delle farmaciste grazie ai risparmi di tempo ottenuti.

  • Idea di Ikea e altri negozi di mobili o elettronica

Se vuoi comprare un televisore fai a casa una foto del luogo dove vuoi mettere il televisore e in negozio ti mostrano se ci starebbe come dimensioni e come apparirebbe grazie ad un rendering. In questo modo hai meno sorprese a casa dal punto di vista dell’integrazione estetica dell’elettrodomestico e non devi prendere troppe misure. Secondo me un’idea geniale.

Una concetto generale che traspariva dalla relazione della Signora Vianello e dalle sue risposte alle domande dal pubblico è che il digitale offre moltissimi posti di lavoro ben pagati e disponibili visto che molte delle posizioni aperte nelle aziende in questo campo non vengono assegnate per mancanza di candidati idonei. Allo stesso tempo il classico lavoro fisso e ripetitivo, sia in ufficio che in negozio, verrà rapidamente automatizzato per cui ci sarà una distruzione enorme di posti di lavoro. Non è quindi il rapporto di lavoro dipendente a scomparire, ma la tipologia di lavoro. Non dovremo quindi diventare tutti imprenditori ma all’essere umano sarà richiesto di rielaborare informazioni, usare l’empatia e aggiungere creatività anziché svolgere materialmente operazioni e procedure. Perfino a creare i muri di mattoni ci pensa il robot super veloce al posto del tradizionale muratore.

Un’ultima riflessione è sul fatto che il negozio online funziona se fatto correttamente, ma il problema è portare traffico al proprio sito perché la concorrenza è sull’attenzione delle persone quindi l’E-commerce è per il 70% Marketing e solo 30% investimento per la piattaforma web.

Hap Klopp

Il secondo relatore era Hap Klopp, creatore del marchio di abbigliamento “The North Face”. Adesso ha venduto da anni la sua azienda ad una multinazionale e fa il consulente. Ha tenuto un discorso molto motivante sull’essere imprenditori.

Secondo lui spesso gli imprenditori sono persone che fanno difficoltà a lavorare secondo il modo e i tempi di grosse organizzazioni e questa urgenza di fare a modo proprio li spinge a mettersi in proprio per seguire i propri ritmi. Concordo pienamente se penso alla mia esperienza personale.

Inoltre lui è convinto che l’unico modo per motivare il personale è scegliere persone già motivate di loro e per capirlo durante i colloqui di lavoro lui cercava di scoprire la storia della persona. Se il candidato si era appassionato a qualcosa in passato e gli piaceva il tipo di cultura aziendale della sua azienda allora poi il suo compito come leader era non demotivarlo. Questo avviene tramite errori, scarsa paga o cattivo comportamento umano e invece è compito dell’imprenditore mantenere sempre elevata l’adesione alla “storia” originale che si vuole associare con il proprio brand. Se sei uguale agli altri puoi sopravvivere come azienda ma non prosperare.

The North face si è distinta per varie ragioni:

  1. “triple bottom line”: Profit, Social contribution, Environment
  2. garanzia a vita del prodotto e qualità superiore che giustificava il prezzo maggiore
  3. aver intuito per primi negli anni 60’ il desiderio di “Outdoor” dei californiani della rivoluzione Hippie
  4. uso del passaparola grazie alle storie raccontate di persone reali
  5. invenzione di mettere il logo dell’azienda sulla spalla della giacca in modo che comparisse nelle foto di persone con lo zaino durante escursioni. La spalla era il luogo più visibile non coperto dallo zaino

L’imprenditore deve fidarsi del suo giudizio e allenarlo tramite le decisioni e deve avere la mentalità dell’Urban Gorilla: Faster, Hungrier, smarter. La velocità è l’arma in più delle piccole aziende.

Secondo Klopp il fatto che le nuove tecnologie distruggeranno il 70% dei posti di lavoro offre grandissime opportunità agli imprenditori per creare nuove imprese e così facendo creare nuovi posti di lavoro qualificati, ma serve questo dinamismo imprenditoriale. Nella Silicon Valley c’è l’abitudine di prendere rischi maggio rispetto all’Europa e così tutte le nuove grandi aziende tecnologiche da miliardi di dollari tendono ad essere concentrate in pochi km quadrati della California.

A questo proposito invita i nuovi imprenditori a scrivere un business plan per chiarirsi le idee, non perché serve veramente agli investitori. Loro sanno che lo dovrai riscrivere più volte, ma se ti sei chiarito le idee scrivendolo la prima volta allora sarai in grado di farlo di nuovo all’occorrenza.

Bisogna puntare sulla qualità e avere coraggio perché il cliente vuole questa qualità e velocità mentre non è sempre contento dei leader del settore. Se la piccola azienda non sa offrire queste due caratteristiche che possono essere riassunte con il concetto di “value” allora guarda al prezzo.

Christian Liensberger, Microsoft

Il terzo relatore era Christian Liensberger, brissinese approdato giovanissimo alla Microsoft e che già gestisce un team di mille dipendenti in tutto il mondo per il progetto di assistente personale AI “Cortana”. Liensberger ha descritto una serie di funzionalità dei software Microsoft per facilitare il lavoro di team internazionali come le lavagne elettroniche, nuovi tipi di teleconferenze e altri sistemi per dare la possibilità a persone che entrano dopo nel progetto di trovare tutta la storia passata di quello che si è fatto finora e quindi adeguarsi più rapidamente.

La parte che mi ha colpito di più del suo intervento è quando ha spiegato che il cambio di amministratore delegato ha rivoluzionato la cultura aziendale di Microsoft. Si è passato da un venditore puro che ha mantenuto alti i valori finanziari ma ha bloccato l’innovazione ad un nuovo “capo” di grande empatia ed umanità che crea le condizioni ideali affinché tutto l’enorme personale Microsoft possa creare innovazione senza aver paura di possibili errori. Come è accaduto con il piccolo scandalo delle Intelligenze artificiali (AI) che avevano sviluppato commenti nazisti. Il CEO non ha punito i responsabili del progetto, anzi li ha incoraggiati a continuare ad essere così innovativi, si fanno sempre errori quando ci si spinge al limite dell’innovazione.

Robert Tibbo, il legale di Edward Snowden

Infine il quarto intervento era di Robert Tibbo, l’avvocato che è riuscito a far scappare legalmente Snowden da Hong Kong difendendolo da governi di tutto il mondo che volevano usare tutti i mezzi per riportarlo negli USA senza le necessarie tutele giuridiche.

Una storia affascinante di come l’intelligenza e l’umanità possono ancora prevalere rispetto al potere. Non mi sono fatto un’opinione personale sul caso Snowden ma ho scoperto la situazione drammatica dei richiedenti asilo ad Hong Kong e in buona parte dell’Asia dove sono trattati molto peggio che in Europa, sono degli intoccabili abbandonati a se stessi senza alcun tipo di assistenza. Snowden si è salvato proprio nascondendosi tra di loro dove nessuno lo andava a cercare grazie all’idea del suo avvocato.

In conclusione è stato un forum molto istruttivo e nelle pause oltre a gustare buon cibo e ottimi vini c’era l’occasione per incontrare persone di alto livello nel panorama aziendale sudtirolese.

Un’occasione da non perdere per il prossimo anno.

Sergio Fedele